Alessio Ambrosi è il coordinatore artistico dell’Acoustic Guitar Village, che sarà parte integrante di Cremona Musica 2018. In questa intervista ci offre uno sguardo da insider sul mondo della chitarra e ci parla del programma del prossimo Acoustic Guitar Village….
Come è nata l’idea di portare l’Acoustic Guitar Village a Cremona Musica?
La manifestazione per 18 anni si era svolta a Sarzana, dove all’interno della Fortezza Firmafede era cresciuta e si era consolidata, aveva ormai bisogno di una maggiore consacrazione internazionale che Cremona, con il suo nome e storia nell’ambito della musica e liuteria, poteva sicuramente assicurare. L’attenzione con cui gli organizzatori della Fiera di Cremona hanno guardato alla nostra manifestazione e gli obiettivi comuni di internalizzazione dell’evento ci hanno convinto a credere fortemente in questo progetto condiviso. Inoltre i numeri raggiunti a Sarzana e la voglia di ulteriore crescita avevano bisogno di una macchina organizzativa di alto livello, che la Fiera di Cremona ha potuto assicurare. Speriamo di avere portato all’interno di Cremona Musica molti contenuti importanti e un’atmosfera di freschezza, entusiasmo e novità!
Può darci alcuni numeri delle scorse edizioni dell’Acoustic Guitar Village?
Il cambiamento, dopo 18 anni di svolgimento nel medesimo luogo a Sarzana, aveva bisogno sicuramente di un periodo di assestamento, ma siamo ampiamente soddisfatti dei risultati già raggiunti in soli due anni di Acoustic Guitar Village a Cremona: le più qualificate aziende di chitarra acustica nel mondo hanno subito aderito al nuovo progetto, proseguendo un rapporto di partner importantissimo per proiettare anche il mercato italiano nel circuito internazionale. I singoli liutai, stanno capendo la caratura dell’evento e cresce la loro partecipazione ad una manifestazione che può aprire mercati anche verso l’estero. Inoltre aumenta continuamente la presenza di liutai internazionali, provenienti dall’Europa e da oltreoceano. Parliamo di più di 60 stand espositivi all’interno dell’AGV nell’edizione 2017, 190 musicisti presentati nei vari palchi live e un pubblico di visitatori in continuo aumento, difficile da quantificare rispetto ai numeri totali di presenza a Cremona Musica. Credo però che, una buona parte dei 17.000 e più visitatori del 2017, fosse interessata all’Acoustic Guitar Village!
Per gli espositori del mondo della chitarra, quali sono i vantaggi di partecipare a Cremona Musica?
Come detto precedentemente l’elevata qualità di Cremona Musica e la fama di Cremona nel mondo come patria dell’eccellenza dello strumento musicale conferiscono agli espositori partecipanti un importante ritorno di immagine e permettono di entrare in contatto con collezionisti e acquirenti di alto livello, italiani e provenienti dall’estero. Nelle ultime edizioni è in costante crescita la presenza di titolari dei più importanti negozi di strumenti musicali, interessati alle novità di mercato presentate. Inoltre l’elevato numero di musicisti presenti nei vari appuntamenti live fornisce agli espositori un’alta concentrazione di clienti interessati e competenti.
Negli anni scorsi avete realizzato un ricchissimo programma di eventi culturali ed artistici dedicati alla chitarra, con concerti, mostre, master class e workshop. Può già darci qualche anticipazione per il programma della prossima edizione?
La formula di affiancare all’area espositiva una serie di eventi di approfondimento e di performance è stata vincente per molti anni e sicuramente sarà il format che presenteremo anche nella prossima edizione: venire a vivere l’Acoustic Guitar Village vuol dire fare un viaggio di arricchimento nella cultura della chitarra, con entusiasmo e divertimento.
Per la masterclass di liuteria 2018 ci saranno due liutai americani molto esperti e fondatori di due importanti scuole di liuteria americane, il maestro Bryan Galloup e il maestro Charles Fox.
Per la didattica e approfondimenti sulle tecniche chitarristiche ci saranno l’inglese Clive Carroll e l’americano John Jorgenson, due grandi performer ma anche capiscuola di stili chitarristici come il fingerstyle, il bluegrass, il gypsy jazz. Le lezioni saranno coordinate dal maestro italiano Michelangelo Piperno.
Inoltre siamo al lavoro per un particolare approfondimento sulla chitarra classica, con particolare attenzione al flamenco, il conosciutissimo genere e universo musicale spagnolo.
Sono poi confermati gli eventi dal vivo sui due palchi esterni ai padiglioni, con il concorso per emergenti “New Sounds of Acoustic Music” (venerdì 28 settembre), l’Italian Bluegrass Meeting (sabato 29 settembre), che porterà decine di musicisti appassionati di questo genere a dialogare e divertirsi fra chitarre, banjo, mandolini, violini e contrabbassi, e la rassegna per cantautori-chitarristi “Corde & Voci d’Autore”, che quest’anno sarà particolarmente ricca di artisti e celebrerà i 10 anni dalla scomparsa del compianto cantautore Stefano Rosso.
Oltre poi al palco demo, a disposizione degli artisti presentati dalle aziende chitarristiche presenti all’esposizione, ci sarà un nuovo palco al chiuso per le esibizioni e dimostrazioni di chitarre classiche, a disposizione di tutti i liutai e costruttori presenti.
Non mancheranno le mostre storiche, dedicate quest’anno alla storia della chitarra archtop e alla presentazione di modelli storici dell’800.
Per salutarci, quale consiglio darebbe ai giovani chitarristi che vogliono fare della musica una professione?
Di affrontare questo mondo con grande impegno e dedizione: decidere di fare della musica la propria professione è una scelta ancora oggi molto difficile, anche se le cose stanno piano piano cambiando in meglio.
E’ importante, ed è una mission della nostra manifestazione, approfondire quanto più possibile la cultura della chitarra, per conoscere a fondo lo strumento che si sta suonando, sia nelle tecniche di esecuzione sia nelle tecniche costruttive. Non deve più succedere, come per molto tempo è stato, che un chitarrista non sappia di quali legni è fatta la sua chitarra!
Anche chi ama scrivere una canzone o comporre un brano musicale non deve mai dimenticare che lo stile di accompagnamento chitarristico deve essere di buon livello, non superficiale.
Studiare e praticare, possibilmente uscendo dal guscio casalingo e andando a confrontarsi e frequentare scene musicali importanti, anche fuori dai nostri confini.
E’ importante inoltre sapere che le figure professionali nella musica sono molte e l’Italia è purtroppo indietro in molti ruoli: c’è bisogno di manager, produttori, agenti, organizzatori di eventi, esperti in campo legale e perfino medici della musica!
Quindi il messaggio è non pensiate che nella musica come professione si debba solo e ostinatamente fare il chitarrista, delle volte non con eccellenti risultati, ma esistono molti altri campi interessanti da approfondire e su cui formarsi e che farebbero crescere tutto il sistema musica in Italia.